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Parodontite: cos’è e come si cura la malattia parodontale


Che cos’è la malattia parodontale?

La malattia parodontale, detta anche piorrea o parodontite, è una malattia cronica del “sistema che tiene attaccati i denti in bocca” caratterizzata da infiammazione gengivale.

Essa colpisce la maggior parte delle persone adulte dopo i 35-40 anni con effetti gravi anche a livello sistemico.

I sintomi percepiti dal paziente sono purtroppo pochi, non a caso la parodontite è definita “il killer silente” dei denti, e quindi non si sente la necessità di andare dal dentista.

Per questo motivo è fondamentale una diagnosi precoce della malattia. È infatti possibile effettuare un’efficace ed efficiente prevenzione e terapia.

Studi clinici dimostrano che la maggioranza dei pazienti affetti da parodontiti mantengono i loro denti per tutta la vita se sottoposti ad adeguato trattamento. Tuttavia in alcuni pazienti la terapia non è efficace, in queste situazioni la progressione della malattia può solo essere rallentata.

La terapia parodontale può essere suddivisa in una prima fase diagnostica e una seconda con la più adatta soluzione terapeutica.

La diagnosi della parodontite: il sondaggio parodontale

La diagnosi si elabora con un’accurata visita, approfondita con sondaggio parodontale, una manovra diagnostica fondamentale per valutare lo stato di salute o di malattia dei tessuti parodontali.

Questa procedura viene effettuata, mediante una sonda paradontale, lungo tutta la circonferenza di ogni elemento dentale fra dente e gengiva. Il sondaggio permette di rilevare:

  • la profondità di solchi gengivali e/o tasche parodontali

  • il livello di attacco clinico

  • il coinvolgimento delle forcazioni

  • il sanguinamento

  • la presenza di tartaro subgengivale e/o di restauri incongrui.

Le terapie per la malattia parodontale

La terapia comprende, in primo luogo, l’informazione, l’istruzione e la motivazione del paziente ad una corretta igiene orale quotidiana domiciliare.

È quindi importante che il parodontologo e l’igienista forniscano a ciascun paziente un modello comportamentale, riguardante l’igiene orale domiciliare adeguato alle sue necessità, affiancata a regolari sedute di igiene orale professionale.

Quando si effettua un trattamento di ablazione del tartaro, il fine principale consiste nel ristabilire una condizione di salute e benessere a carico della gengiva e dei tessuti di supporto degli elementi dentari, asportando il tartaro sottogengivale e levigando, contemporaneamente, il cemento che riveste la radice.

Gli obiettivi del trattamento di detartrasi sono:

  • Prevenire e controllare, la malattia parodontale.

  • Ridurre in modo significativo e stabile la quantità di placca batterica e tartaro depositati sulle superfici dentali

  • Eliminare o ridurre i segni clinici di infiammazione marginale (quali rossore, edema e sanguinamento).

Lo Scaling Radicolare

Per i pazienti che invece presentano tasche profonde, infiammazione dei tessuti molli che circondano gli elementi dentali, molto tartaro sotto il bordo gengivale e che si spinge in profondità è necessario intervenire con una procedura ulteriore chiamata scaling radicolare.

La levigatura radicolare costituisce il trattamento di base delle parodontiti.

Lo scopo di questa pratica è quello di staccare il tartaro sotto-gengivale adeso alle radici degli elementi dentali e di asportare sottili strati di cemento radicolare infetto e materiale necrotico dalle tasche gengivali che i batteri stessi hanno creato e nelle quali si nascondono.

Mediante levigatura delle radici si ottiene una superficie radicolare liscia e dura sulla quale sarà più difficile l’adesione batterica e l’accumulo di placca e tartaro.

La superficie radicolare liscia ottenuta favorisce la nuova adesione del tessuto gengivale al cemento del dente e la conseguente riduzione della profondità delle tasche gengivali.

La maggior parte dei pazienti affetti da parodontite può essere trattato con successo con terapia non chirurgica se associata ad una efficace terapia di supporto: è bene ricordare che gli intervalli dei richiami di igiene dei pazienti affetti da malattia parodontale possono essere a cadenza trimestrale.

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